Le vicende di chi ha subito, ha combattuto e combatte il mobbing

Febbraio 2025

Mobbing: la necessità di una legge in Italia per tutelare i lavoratori

mobbing ufficio lavoratore colleghi

L’assenza di una normativa specifica sul mobbing in Italia lascia spazio a interpretazioni giurisprudenziali, ma i tribunali da soli non possono colmare questa lacuna.

Il fenomeno del mobbing, nonostante la sua diffusione e gravità, rimane ancora oggi privo di una normativa specifica in Italia. A differenza di altri paesi europei, dove il mobbing è riconosciuto giuridicamente, nel nostro ordinamento si fa riferimento a una molteplicità di norme per gestire i casi di vessazioni e persecuzioni nei luoghi di lavoro. Questa situazione genera incertezze sia per le vittime che per i datori di lavoro, rallentando la possibilità di ottenere giustizia e risarcimento.

Il ruolo dei tribunali nell’assenza di una legge

In questi anni, i tribunali di primo grado, le Corti d’Appello e la Corte di Cassazione hanno svolto un ruolo fondamentale nel sopperire all’assenza di una normativa ad hoc. Attraverso una serie di sentenze, la giurisprudenza ha progressivamente definito i criteri per riconoscere e sanzionare il mobbing, stabilendo dei precedenti utili per le future cause. Tuttavia, questa soluzione non può essere considerata sufficiente.

Affidarsi unicamente alla giurisprudenza comporta un’applicazione spesso incerta e disomogenea delle regole. Ogni caso è soggetto a interpretazioni variabili da parte dei giudici, con il rischio di creare disparità di trattamento tra le vittime. Inoltre, la mancanza di linee guida normative precise complica la definizione degli obblighi dei datori di lavoro in materia di prevenzione e gestione del mobbing.

Cos’è il mobbing

Il mobbing è una forma di violenza psicologica sistematica esercitata sul luogo di lavoro attraverso comportamenti vessatori, umiliazioni, esclusioni o altre azioni volte a emarginare una persona. Le conseguenze per le vittime possono essere devastanti: ansia, depressione, perdita di autostima e, in alcuni casi, patologie fisiche e psicosomatiche.

Nonostante l’impatto significativo sulla salute dei lavoratori, l’Italia non ha ancora una legge ad hoc che definisca chiaramente il mobbing, i criteri per la sua valutazione e le tutele da applicare. Le vittime devono quindi ricorrere a strumenti giuridici frammentati, tra cui il codice civile, il codice penale e la legislazione sulla sicurezza sul lavoro.

Le difficoltà legali per le vittime

L’assenza di una normativa specifica rende spesso complesso per le vittime dimostrare l’esistenza del mobbing. In genere, i tribunali richiedono la presenza di alcune condizioni, tra cui:

  • La ripetitività e la durata nel tempo delle condotte vessatorie.
  • L’intento persecutorio da parte dell’autore del mobbing.
  • Il danno psico-fisico subito dalla vittima.

Questi requisiti, tuttavia, non sempre trovano una chiara definizione normativa, lasciando spazio a interpretazioni divergenti da parte dei giudici. Di conseguenza, molte cause legali si concludono con esiti sfavorevoli per le vittime, anche in presenza di comportamenti che avrebbero potuto essere riconosciuti come mobbing in altri ordinamenti giuridici.

L’esempio di altri paesi europei

Paesi come la Germania, la Svezia e la Francia hanno adottato normative specifiche contro il mobbing. In questi contesti, la legge definisce chiaramente le condotte vietate, le modalità di denuncia e le sanzioni applicabili. Questo approccio offre una maggiore tutela alle vittime e una più chiara responsabilità per i datori di lavoro, incentivando la prevenzione e la gestione dei conflitti in azienda.

Verso una legge italiana sul mobbing?

Negli ultimi anni, alcune proposte di legge sul mobbing sono state presentate in Parlamento, ma nessuna di esse ha ancora completato l’iter legislativo. Tuttavia, l’attenzione sul tema è in crescita, grazie anche alla sensibilizzazione promossa dai sindacati, dagli psicologi del lavoro e dalle associazioni di categoria.

Una legge sul mobbing permetterebbe di:

  • Definire chiaramente il fenomeno e le condotte perseguibili.
  • Introdurre procedure più snelle per la denuncia e la tutela delle vittime.
  • Rafforzare gli obblighi dei datori di lavoro in materia di prevenzione e gestione dei conflitti interni.

Conclusioni

La mancanza di una legge sul mobbing rappresenta una lacuna importante nel sistema giuridico italiano. Sebbene i tribunali abbiano finora cercato di colmare questa assenza con la giurisprudenza, ciò non può essere considerato sufficiente. È necessario un intervento legislativo che garantisca una tutela più efficace ai lavoratori, favorisca la prevenzione di comportamenti vessatori e renda più accessibili i percorsi di giustizia. Solo attraverso una normativa chiara e coerente sarà possibile contrastare in modo deciso questo fenomeno, proteggendo la salute e la dignità delle persone nei luoghi di lavoro.