Le vicende di chi ha subito, ha combattuto e combatte il mobbing

Gennaio 2025

Dirigente scolastica condannata per mobbing : risarcimento di quasi 11.000 euro a docente

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Condannata dirigente scolastica per mobbing : quasi 11.000 euro di risarcimento a una docente.

Un recente caso giudiziario ha stabilito una condanna per mobbing in ambito scolastico. La dirigente di un istituto scolastico è stata ritenuta responsabile di gravi comportamenti vessatori nei confronti di una docente, con conseguente obbligo di risarcimento di quasi 11.000 euro per danni morali, all’immagine e alla salute.

Le accuse e la sentenza del tribunale

Secondo la documentazione del processo, la docente avrebbe subito ripetuti atti discriminatori e denigratori da parte della dirigente scolastica. Questi comportamenti, definiti come mobbing, si sono manifestati attraverso:

  • Esclusione sistematica da attività professionali e scolastiche di rilievo.
  • Svalutazione continua delle competenze professionali della docente, con commenti lesivi della dignità personale.
  • Clima di isolamento e ostilità nel luogo di lavoro.

Il tribunale ha ritenuto che tali azioni abbiano causato un deterioramento psicofisico nella vittima, con impatti diretti sulla sua salute mentale e sulla sua reputazione professionale. La sentenza ha confermato l’esistenza di un “contesto vessatorio reiterato” che ha giustificato il risarcimento.

Cosa dice la legge sul mobbing

In Italia, il mobbing è riconosciuto come una forma di violenza psicologica sul lavoro. La giurisprudenza ha stabilito che si tratta di una condotta reiterata nel tempo, finalizzata a emarginare, svilire o isolare un lavoratore. Secondo l’articolo 2087 del Codice Civile, il datore di lavoro ha l’obbligo di garantire l’integrità fisica e morale dei propri dipendenti, evitando situazioni di mobbing o straining.

Nel caso specifico, la dirigente è stata ritenuta colpevole di non aver rispettato questi obblighi. La decisione del tribunale si inserisce in un quadro normativo che prevede tutele crescenti per le vittime di mobbing, soprattutto nel settore pubblico.

Implicazioni per il sistema scolastico

Questo episodio mette in evidenza la necessità di promuovere un ambiente scolastico basato sul rispetto reciproco e sulla collaborazione. Gli istituti scolastici devono adottare misure preventive per evitare episodi di mobbing, sensibilizzando il personale a comportamenti etici e rispettosi.

Le conseguenze legali e reputazionali di un caso di questo tipo possono essere significative non solo per i dirigenti coinvolti ma anche per l’intera istituzione scolastica, che rischia di vedere compromessa la propria immagine pubblica.

Le parole della docente dopo la sentenza

Al termine del processo, la docente vittima di mobbing ha espresso soddisfazione per il riconoscimento della sua sofferenza, dichiarando: “Dopo anni di umiliazioni, questa sentenza rappresenta per me un punto di riscatto e giustizia. Nessun insegnante dovrebbe mai subire un simile trattamento.”

Un precedente importante per il mondo del lavoro

Questo caso potrebbe costituire un precedente significativo per altri lavoratori del settore pubblico e privato che subiscono vessazioni sul luogo di lavoro. Le associazioni sindacali hanno accolto positivamente la decisione, auspicando un’applicazione più rigorosa delle norme anti-mobbing e l’introduzione di politiche aziendali volte alla prevenzione del fenomeno.