Il mobbing sul lavoro: come riconoscere i comportamenti vessatori, affrontarli e prevenire un fenomeno che danneggia la salute e il benessere delle persone e delle aziende.
Il mobbing è una forma di abuso psicologico che si manifesta nell’ambiente lavorativo attraverso comportamenti sistematici e reiterati volti a emarginare, sminuire o isolare un lavoratore. Si tratta di una problematica che può avere conseguenze devastanti non solo sulla carriera professionale, ma anche sulla salute fisica e mentale della vittima.
Che cos’è il mobbing?
Il termine “mobbing” deriva dall’inglese “to mob”, che significa “assalire” o “molestare”. Nel contesto lavorativo, indica un insieme di comportamenti vessatori messi in atto da colleghi, superiori o addirittura dall’organizzazione stessa nei confronti di un individuo.
Secondo le ricerche di Heinz Leymann, psicologo che ha approfondito il fenomeno, il mobbing è caratterizzato da almeno quattro elementi:
- Frequenza: gli atti vessatori si ripetono in modo sistematico.
- Durata: il comportamento ostile persiste per almeno sei mesi.
- Obiettivo: sminuire o eliminare il ruolo professionale della vittima.
- Conseguenze: danni psicologici, fisici e sociali per chi subisce.
Tipologie di mobbing
Il mobbing può assumere diverse forme, a seconda di chi lo esercita e del contesto lavorativo. Le principali categorie includono:
- Mobbing verticale: quando le vessazioni sono esercitate da un superiore nei confronti di un dipendente. È il caso più comune e spesso legato ad abusi di potere.
- Mobbing orizzontale: attuato da colleghi, spesso per invidia, competizione o per creare un clima ostile.
- Mobbing strategico: messo in atto dall’organizzazione stessa, ad esempio per indurre un lavoratore a dimettersi.
- Mobbing collettivo: coinvolge un gruppo di persone che agiscono contro un singolo individuo.
Esempi di comportamenti vessatori
Il mobbing può manifestarsi attraverso una vasta gamma di comportamenti, tra cui:
- Esclusione intenzionale dalle comunicazioni o dalle riunioni di lavoro.
- Attribuzione di incarichi inutili o al di sotto delle competenze del lavoratore.
- Critiche costanti, spesso ingiustificate, sul lavoro svolto.
- Diffusione di voci o calunnie.
- Minacce velate o esplicite.
- Umiliazioni pubbliche.
Effetti del mobbing sulla vittima
Il mobbing può avere effetti profondi sulla vittima, sia a livello personale che professionale. Tra i sintomi più comuni troviamo:
- Fisici: insonnia, mal di testa, disturbi gastrointestinali, ipertensione.
- Psicologici: ansia, depressione, attacchi di panico, calo dell’autostima.
- Professionali: riduzione della produttività, perdita del lavoro, difficoltà a reinserirsi nel mercato lavorativo.
In alcuni casi estremi, il mobbing può portare a conseguenze ancora più gravi, come l’insorgenza di malattie psicosomatiche o tentativi di suicidio.
Come riconoscere e affrontare il mobbing
Se sospetti di essere vittima di mobbing, è importante agire tempestivamente. Ecco alcune strategie utili:
- Documentare gli episodi: tieni un registro dettagliato dei comportamenti vessatori, includendo date, orari e testimoni.
- Rivolgersi a un legale o a un sindacato: un avvocato specializzato in diritto del lavoro o un rappresentante sindacale può offrirti supporto.
- Chiedere aiuto psicologico: uno psicologo o uno psicoterapeuta può aiutarti a gestire lo stress e a mantenere la lucidità.
- Parlare con il datore di lavoro: se possibile, segnala il problema al dipartimento delle risorse umane o a un superiore di fiducia.
Il ruolo delle aziende nella prevenzione del mobbing
Le organizzazioni hanno la responsabilità di garantire un ambiente di lavoro sano e privo di vessazioni. Tra le misure che un’azienda può adottare per prevenire il mobbing troviamo:
- Formazione: programmi per sensibilizzare i dipendenti e i manager sull’importanza del rispetto reciproco.
- Politiche chiare: adozione di regolamenti interni che prevedano sanzioni per chi attua comportamenti vessatori.
- Supporto alle vittime: creare canali di ascolto sicuri per chi subisce mobbing.
La tutela legale contro il mobbing
In Italia, il mobbing non è ancora riconosciuto come un reato specifico, ma può essere denunciato attraverso altri strumenti giuridici, come:
- Articoli del Codice Civile e del Codice Penale relativi al danno biologico e morale.
- Denunce per violazione della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008).
- Richiesta di risarcimento danni per discriminazione o comportamento illecito.
Un messaggio di speranza
Nonostante il mobbing sia una realtà dolorosa, è possibile uscirne con il giusto supporto. Come ricorda un noto detto: “La giustizia può essere lenta, ma è sempre dalla parte di chi ha ragione.”
Creare consapevolezza sul mobbing è il primo passo per combatterlo e garantire che nessuno debba sopportare un ambiente di lavoro tossico.