Le vicende di chi ha subito, ha combattuto e combatte il mobbing

Gennaio 2025

Mobbing sul lavoro: riconoscerlo, affrontarlo e prevenirlo

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Il mobbing sul lavoro: come riconoscere i comportamenti vessatori, affrontarli e prevenire un fenomeno che danneggia la salute e il benessere delle persone e delle aziende.

Il mobbing è una forma di abuso psicologico che si manifesta nell’ambiente lavorativo attraverso comportamenti sistematici e reiterati volti a emarginare, sminuire o isolare un lavoratore. Si tratta di una problematica che può avere conseguenze devastanti non solo sulla carriera professionale, ma anche sulla salute fisica e mentale della vittima.

Che cos’è il mobbing?

Il termine “mobbing” deriva dall’inglese “to mob”, che significa “assalire” o “molestare”. Nel contesto lavorativo, indica un insieme di comportamenti vessatori messi in atto da colleghi, superiori o addirittura dall’organizzazione stessa nei confronti di un individuo.

Secondo le ricerche di Heinz Leymann, psicologo che ha approfondito il fenomeno, il mobbing è caratterizzato da almeno quattro elementi:

  1. Frequenza: gli atti vessatori si ripetono in modo sistematico.
  2. Durata: il comportamento ostile persiste per almeno sei mesi.
  3. Obiettivo: sminuire o eliminare il ruolo professionale della vittima.
  4. Conseguenze: danni psicologici, fisici e sociali per chi subisce.

Tipologie di mobbing

Il mobbing può assumere diverse forme, a seconda di chi lo esercita e del contesto lavorativo. Le principali categorie includono:

  • Mobbing verticale: quando le vessazioni sono esercitate da un superiore nei confronti di un dipendente. È il caso più comune e spesso legato ad abusi di potere.
  • Mobbing orizzontale: attuato da colleghi, spesso per invidia, competizione o per creare un clima ostile.
  • Mobbing strategico: messo in atto dall’organizzazione stessa, ad esempio per indurre un lavoratore a dimettersi.
  • Mobbing collettivo: coinvolge un gruppo di persone che agiscono contro un singolo individuo.

Esempi di comportamenti vessatori

Il mobbing può manifestarsi attraverso una vasta gamma di comportamenti, tra cui:

  • Esclusione intenzionale dalle comunicazioni o dalle riunioni di lavoro.
  • Attribuzione di incarichi inutili o al di sotto delle competenze del lavoratore.
  • Critiche costanti, spesso ingiustificate, sul lavoro svolto.
  • Diffusione di voci o calunnie.
  • Minacce velate o esplicite.
  • Umiliazioni pubbliche.

Effetti del mobbing sulla vittima

Il mobbing può avere effetti profondi sulla vittima, sia a livello personale che professionale. Tra i sintomi più comuni troviamo:

  • Fisici: insonnia, mal di testa, disturbi gastrointestinali, ipertensione.
  • Psicologici: ansia, depressione, attacchi di panico, calo dell’autostima.
  • Professionali: riduzione della produttività, perdita del lavoro, difficoltà a reinserirsi nel mercato lavorativo.

In alcuni casi estremi, il mobbing può portare a conseguenze ancora più gravi, come l’insorgenza di malattie psicosomatiche o tentativi di suicidio.

Come riconoscere e affrontare il mobbing

Se sospetti di essere vittima di mobbing, è importante agire tempestivamente. Ecco alcune strategie utili:

  1. Documentare gli episodi: tieni un registro dettagliato dei comportamenti vessatori, includendo date, orari e testimoni.
  2. Rivolgersi a un legale o a un sindacato: un avvocato specializzato in diritto del lavoro o un rappresentante sindacale può offrirti supporto.
  3. Chiedere aiuto psicologico: uno psicologo o uno psicoterapeuta può aiutarti a gestire lo stress e a mantenere la lucidità.
  4. Parlare con il datore di lavoro: se possibile, segnala il problema al dipartimento delle risorse umane o a un superiore di fiducia.

Il ruolo delle aziende nella prevenzione del mobbing

Le organizzazioni hanno la responsabilità di garantire un ambiente di lavoro sano e privo di vessazioni. Tra le misure che un’azienda può adottare per prevenire il mobbing troviamo:

  • Formazione: programmi per sensibilizzare i dipendenti e i manager sull’importanza del rispetto reciproco.
  • Politiche chiare: adozione di regolamenti interni che prevedano sanzioni per chi attua comportamenti vessatori.
  • Supporto alle vittime: creare canali di ascolto sicuri per chi subisce mobbing.

La tutela legale contro il mobbing

In Italia, il mobbing non è ancora riconosciuto come un reato specifico, ma può essere denunciato attraverso altri strumenti giuridici, come:

  • Articoli del Codice Civile e del Codice Penale relativi al danno biologico e morale.
  • Denunce per violazione della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008).
  • Richiesta di risarcimento danni per discriminazione o comportamento illecito.

Un messaggio di speranza

Nonostante il mobbing sia una realtà dolorosa, è possibile uscirne con il giusto supporto. Come ricorda un noto detto: “La giustizia può essere lenta, ma è sempre dalla parte di chi ha ragione.”

Creare consapevolezza sul mobbing è il primo passo per combatterlo e garantire che nessuno debba sopportare un ambiente di lavoro tossico.